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Flat tax, definizione e ambiti di applicazione

Flat tax, definizione e ambiti di applicazione

La legge di Bilancio 2019 ha portato con sé tutta una serie di novità, tra le quali, una in particolare, è tra le più menzionate dell’ultimo periodo: l’introduzione della flat tax, traducibile in italiano come "tassa piatta". Qual è il suo significato? La flat taxt è un sistema fiscale non progressivoche si basa su un'aliquota fissa, al netto di deduzioni fiscali o detrazioni. L’introduzione di un’aliquota bassa e unica per tutti dovrebbe permettere di tenere sotto controllo le evasioni fiscali e di aumentare le entrate dello Stato. Si tratta di un sistema di tassazione ideato nel 1956, dall’economista americano Milton Friedman.

Quello della flat tax è un modello che non viene in genere applicato nelle economie più avanzate, dove di solito è presente un’aliquota progressiva sui redditi delle famiglie e sugli utili delle aziende, che aumenta in percentuale all’aumentare del reddito. La legge di Bilancio 2019 ha stabilito l’introduzione della flat tax anche in Italia, a partire dal 2019. Si tratterà, nello specifico, di una dual tax, poiché prevede aliquote al 15% e al 20% e degli scaglioni di reddito, per determinare le deduzioni spettanti nel rispetto del principio di progressività, tutelato dalla Costituzione.

Flat tax: come funzionerà in Italia

La flat tax sarà introdotta nel nostro Paese, in modo graduale, a partire dal 1° gennaio 2019. Si comincerà con le partite IVA, con aliquote al 15% per i ricavi fino a 65.000€. Nel 2020 sarà introdotta la flat tax per le partite IVA con aliquota al 20%, per i ricavi fino a 100.000€. Nel 2021 sarà il turno di imprese e famiglie: in questo caso, la flat tax avrà due aliquote, una al 23% per i redditi fino a 75.00€ e una al 33% per i redditi più alti. I contribuenti con partita IVA che trarranno benefico dalla flat tax sono stati stimati a circa 1 milione e mezzo. A riforma completata, ci saranno 4 scaglioni di reddito sui quali modulare le deduzioni fiscali.

La flat tax sarà quindi applicata in modo graduale, nei 5 anni di legislatura del nuovo Governo. Per quanto riguarda la flat tax che partirà dal 2019, ci saranno 3 aliquote:

  • una al 5%, per i giovani over 35 gli over 55 per 5 anni, e le startup, per 4 anni;
  • una al 15%, per i redditi con partita IVA fino a 65.000€. È prevista anche una flat tax speciale per gli insegnanti con aliquota al 15% in sostituzione di Irpef e addizionali regionali e comunali;
  • una al 20%, per i redditi fino a 100.00€, che partirà soltanto nel 2020.

Flat tax: esempio di calcolo

Il dubbio che attanaglia i risparmiatori meno esperti nei confronti di argomenti come il sistema tributario è quello di riuscire a capire come calcolare la flat tax. Secondo la definizione, trattandosi di una tassa piatta, per calcolarla basta determinare l’imponibile e poi applicare l’aliquota fissa, al 5, al 15 o al 20%, a seconda dei casi, e capire così a quanto ammontano le tasse da pagare per quell’anno di imposta. I contribuenti potranno poi compilare un modello unico per dichiarare quanto dovuto e pagare la somma, senza dover recuperare fatture e scontrini per recuperare tutte le spese che potrebbero essere dedotte e detratte.

Facciamo un esempio di calcolo della flat tax per un contribuente con aliquota fissa al 15%. Se il contribuente guadagna 20.000€ l’anno dovrà pagare il 15%, ovvero 3000€. Un contribuente che guadagna 90.000€, dovrà pagare 13.500€ di tasse. Per quanto riguarda, invece, le deduzioni sono previste deduzioni forfettarie:

  • pari a 3.000€ per i redditi fino a 35.00€ per ogni componente del nucleo familiare;
  • per chi guadagna tra i 35.001 e i 50.000€, si possono ricevere deduzioni soltanto per eventuali carichi familiari, come coniuge o figli a carico;
  • per i guadagni superiori a 50.001€ non ci saranno, invece, deduzioni fiscali.
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